Gli interessi di molti paesi si intrecciano in Siria.
Da una parte i sostenitori del Presidente Assad, con la Russia e l’Iran su tutti.
Dall’altra parte le formazioni dei ribelli e dei terroristi dello Stato Islamico e di Al Nusra, supportate anch’esse da altri paesi, come gli Stati Uniti, la Turchia e l’Arabia Saudita.
L’incontro, o meglio, lo scontro degli interessi di tutte le parti coinvolte cambierà completamente i confini regionali, con la possibilità che nascano nuovi piccoli Stati, con lo scopo di stabilire il controllo sulle risorse energetiche nell’area.
Un ruolo importante lo avranno i kurdi che, contrastando praticamente da soli lo Stato Islamico, rivendicheranno una loro forma di sovranità territoriale, entrando in contrasto con la Turchia, la Siria, l’Iran e l’Iraq.
Il conflitto armato è iniziato in Siria nel marzo 2011. Secondo le Nazioni Unite, più di 220.000 persone sono state uccise.
La Cina nei giorni scorsi ha rilasciato una dichiarazione sulla Siria in occasione della riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
La Cina ritiene che il mondo dovrebbe rispettare la sovranità della Siria, la suaindipendenza e l’integrità territoriale.
“La Cina non ha un interesse personale in Medio Oriente, per cui la Cina è pronta a svolgere un ruolo costruttivo”, ha detto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, parlando ad una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.