Un gruppo di esperti libici si è riunito a Tunisi nei giorni scorsi con l’obiettivo di “sondare” varie opzioni politiche possibili che potrebbero aiutare la futura nascita di un governo di unità nazionale libico.
Il forum, organizzato congiuntamente e sostenuto dalle Nazioni Unite, dal FMI e dalla Banca mondiale, ha discusso diversi scenari e situazioni possibili a breve termine: tra queste le misure di emergenza da adottare al più presto e le questioni umanitarie, sopratutto relative ai migranti sfollati e quelli più urgenti della società libica.
Si è convenuto che la sicurezza è la base per qualsiasi progresso di sviluppo o di recupero per la ricostruzione sociale anche se le gravi problematiche relative all’ordine pubblico ed alla presenza delle varie milizie sono state discussi brevemente e sommariamente.
La necessità di ripristinare la fornitura di servizi, come l’elettricità, è stato evidenziato come esempio di una ” rapida vittoria ” per poter installare fiducia nel nuovo governo di unità nazionale.
È stato sottolineato che il nuovo governo di unità nazionale dovrebbe tentare di lavorare su una molteplicità di fronti, tra cui la promozione della stesura della nuova costituzione, nonché un nuovo “contratto sociale” della Libia tra cui la cittadinanza, la responsabilità sociale, la trasparenza amministrativa e burocratica e le misure anti-corruzione.
Fattore considerato indispensabile dagli esperti è che le politiche di riforma del settore pubblico abbiano un’attenzione particolare nel nuovo governo.
Sul fronte economico, le riforme macro e micro sono state pensate alla luce dell’attuale deterioramento della posizione economica della Libia: decentramento, privatizzazioni, riforma dei sussidi.
Presenti al forum anche rappresentanti diplomatici della comunità internazionale, che hanno preso parte a una discussione con gli esperti libici.