La Francia entro breve potrebbe lanciare un intervento militare in Libia, partendo dalle basi militari presenti in Niger ed “alleggerendo” la sua presenza in Mali, sostituita da nuovi contingenti tedeschi e danesi.
Al momento altri paesi europei stanno valutando l’invio in Mali di piccoli contingenti di forze speciali.
La questione attualmente in discussione a Parigi non è se la Francia lancerà un attacco, ma quando: la pianificazione dell’operazione, partita prima degli attacchi a Parigi e in Mali nei scorsi giorni, e “coordinata” dal ministro della Difesa francese Jean-Yves Le Drian, ha principalmente l’obiettivo di arginare il continuo flusso di armi e combattenti che scorazzano liberamente nel Sahel.
Niger, Mali e Senegal hanno esplicitamente invitato le nazioni occidentali, ed in particolare la Francia – già presente nella regione, prima con l’operazione Serval ed ora con l’operazione Barkhane– ad intraprendere un’azione militare per impedire ulteriori disordini in Libia e la diffusione di questi a livello transfrontaliero.
La Francia ha giocato un ruolo di primo piano nell’intervento occidentale del 2011 contro Muammar Gheddafi, conducendo i primi attacchi contro le forze fedeli al Rais.