Aumentano gli ebrei israeliani favorevoli agli insediamenti, ritenendoli utili alla sicurezza di Israele. Non quelli che invece credono nella soluzione “due popoli due stati”. Quest’ultima soluzione è ritenuta poco praticabile anche dagli arabi israeliani, che però negli ultimi anni hanno pure smesso di ritenerla una misura utile per porre fine al conflitto.
Solo l’8% degli ebrei israeliani si identifica politicamente con la sinistra. Il dato è significativo, perché solamente chi si ritiene di quest’area politica è in netta maggioranza favorevole alla soluzione dei due stati, contrario agli insediamenti e contrario all’espulsione degli arabi da Israele. Chi si autodefinisce di destra la pensa nel modo opposto. La maggioranza degli ebrei israeliani si ritiene invece di “centro”, ma con posizioni perlopiù di destra in tema sicurezza.
Questi sono i risultati di un sondaggio che è oggi riportato sui maggiori media israeliani. I dati, secondo noi, vanno contestualizzati al periodo attuale, molto delicato in Israele: operazione Margine protettivo (sondaggio iniziato nell’ottobre 2014) e rapporti burrascosi con gli Usa dell’amministrazione Obama.
Vediamoli nel dettaglio, riportandoli come descritti dal Times of Israel.
Quasi la metà degli ebrei israeliani concorda sul fatto che gli arabi debbano essere espulsi o trasferiti da Israele e una solida maggioranza (79%) ritiene che in Israele debba essere applicato un trattamento preferenziale nei confronti degli ebrei, secondo il sondaggio reso pubblico ieri dal Pew Research Center in Israele.
Il sondaggio, 5.601 interviste ad adulti israeliani tra ottobre 2014 e maggio 2015, ha anche rilevato che gli ebrei israeliani credano sempre più che gli insediamenti in Cisgiordania rappresentino un aiuto piuttosto che un problema per la sicurezza di Israele e la maggior parte (61%) ritiene che Israele sia un dono di Dio al popolo ebraico.
I tre quarti degli ebrei israeliani si sentono profondamente uniti agli ebrei americani, ma più della metà ritiene che la politica americana non sia sufficientemente di supporto ad Israele. Inoltre, il sostegno alla soluzione dei due Stati non è cambiato notevolmente negli ultimi anni tra gli ebrei israeliani (anche se sono meno ottimisti rispetto ai loro omologhi americani) ma è crollato tra gli arabi israeliani.
Infine, nel complesso la maggior parte degli israeliani si identifica politicamente nell’area centrista. Alla domanda sulle idee politiche, circa il 55% degli israeliani ha risposto identificandosi nel centro, il 37% dicendo di essere di destra e l’8% di sinistra.
Espulsione degli arabi
L’indagine non fa alcuna distinzione tra gli arabi palestinesi della Cisgiordania e i cittadini di Israele nella domanda sul fatto che gli arabi debbano o meno essere espulsi da Israele. Tuttavia, il 48% degli ebrei israeliani ha dichiarato di essere a favore, 46% contrario, il 6% ha risposto di non sapere.
Dividendo in gruppi religiosi, gli ortodossi moderni (il sondaggio utilizza il termine ebraico dati’im) sono i più propensi a sostenere una tale misura con il 71% di favorevoli. Al contrario, gli ebrei laici sono perlopiù a sfavore, con il 58% di risposte contrarie (ma oltre un terzo a favore). Gli Ebrei Sefarditi o di stirpe Mizrahi – molti dei quali hanno antenati che sono stati espulsi dai loro paesi di origine – sono i più entusiasti (56%) rispetto alla controparte Ashkenazita (40%).
Gli intervistati che si autodefiniscono di destra sono significativamente i più favorevoli (72%), mentre coloro che si identificano nella sinistra sono fortemente contrari (87% contro). Tra i centristi, il 37% è a favore, il 52% si oppone e il 9% ha risposto di non sapere. Non ci sono state notevoli differenze riscontrate tra i coloni (54% a favore) e gli israeliani che risiedono altrove (47% a favore).
Nel complesso, gli ebrei israeliani in maggioranza schiacciante (79%) ritengono di meritare un “trattamento di favore” non specificato rispetto alle minoranze non ebraiche in Israele. I coloni sono leggermente più inclini a sostenere un trattamento preferenziale (85%) rispetto al resto della popolazione, ma la misura sarebbe popolare tra tutti i gruppi di ebrei in Israele, indipendentemente dal livello religioso, in particolare tra gli ultra-ortodossi (97%) e ortodossi moderni ( 96%), anche se pure il 69% degli ebrei laici e l’85% dei conservatori (Masorti) è d’accordo.
Allo stesso tempo, la maggior parte degli ebrei israeliani (76%) ha dichiarato di ritenere uno stato ebraico come compatibile con la democrazia, ma così non la pensano i cittadini arabi, il cui 64% ritiene che Israele non possa essere sia una democrazia sia uno Stato ebraico (63% dei musulmani, il 72% dei cristiani, e il 58% di drusi hanno risposto in questo modo).
Dio, la terra di Israele e gli insediamenti
Circa sei su dieci ebrei israeliani (61%) credono che Dio abbia donato la terra di Israele agli ebrei. Gli ultra-ortodossi e ortodossi moderni sono quasi unanimi su questo punto (99 e 98 per cento, rispettivamente), mentre l’85% degli ebrei israeliani conservatori è d’accordo. Tra gli ebrei israeliani laici, il 31% è d’accordo, il 19% non è d’accordo e il 50% ha detto di non credere in Dio o di non sapere.
Circa un quinto dei cristiani e drusi in Israele ritiene che questa credenza sia vera (19% e 17%), ma “a causa di sensibilità politiche, ai musulmani in Israele non è stata posta questa domanda”.
Circa il 42% degli ebrei israeliani ritiene che gli insediamenti giovino alla sicurezza di Israele, il 30% dichiara che rappresentano un male per la sicurezza di Israele e il 25% afferma che non fa alcuna differenza. Le divergenze sono state in gran parte accentuate dalle idee politiche, con l’81% degli intervistati di sinistra a rispondere che gli insediamenti siano dannosi, il 62% degli intervistati di destra che sono utili e i centristi divisi equamente tra chi ritiene aiutino, chi siano negativi e chi che non faccia differenza (32% per ciascuno).
In un sondaggio del Pew nel 2013, il 35% aveva detto che gli insediamenti danneggiano Israele, il 31% ha dichiarato che aiutano e il 27% che non fa alcuna differenza.
Israele e Stati Uniti
I tre quarti degli ebrei israeliani sentono di condividere un destino comune con gli ebrei americani in gran parte o in una certa misura e il 59% ritiene che gli ebrei statunitensi abbiano un “buon ascendente” su Israele (solo il 6% ha risposto che gli ebrei americani hanno un cattivo ascendente su Israele, il restante 31% ha dichiarato che il loro ascendente non è né buono né cattivo).
Ma in generale, gli ebrei israeliani ritengono che il sostegno degli Usa sia carente.
Circa il 52% afferma che “la politica degli Stati Uniti non sia di supporto sufficiente ad Israele”, mentre il 34% afferma che il sostegno sia dato nella giusta misura e l’11% che gli Stati Uniti siano troppo a sostegno di Israele. Il 62% degli esponenti di destra, il 49% dei centristi e il 33% di sinistra ritengono che gli Stati Uniti non siano sufficientemente d’aiuto ad Israele.
Invece, la maggioranza dei cittadini arabi – 77 per cento – ha risposto che gli Stati Uniti sono “troppo solidali” con Israele. Circa l’86% dei cristiani, il 76% dei drusi e il 75% dei musulmani la pensano in questo modo.
La fine della soluzione dei due stati?
Il 43% degli ebrei israeliani ritiene che Israele e uno stato palestinese possano coesistere pacificamente fianco a fianco, il 45% crede che sia impossibile e il 13% dice che “dipende”. Coloro che si identificano come elettori di sinistra sono molto più propensi a credere nella soluzione a due stati (86%), rispetto a quelli di destra (29%) e a quelli di centro (46%). Le cifre non sono state radicalmente differenti da quelle del 2013 (quando il 46% ha detto che tale soluzione è possibile).
La metà degli arabi israeliani è ottimista sulla soluzione dei due stati, mentre il 30% ha risposto che non è praticabile. Questo sondaggio ha segnato un profondo declino nella fiducia araba israeliana nei confronti di tale soluzione: dal 74% del 2013 al 64% dopo i colloqui di pace che si sono interrotti nel 2014, fino al 50% dopo la guerra di Gaza nel 2014.
L’Istituto Pew ha anche citato un sondaggio dell’Università di Haifa che ha chiesto agli arabi israeliani se la soluzione dei due Stati debba essere il principio guida per porre fine al conflitto, ma non se fosse praticabile. I dati mostrano che, a partire dal 2003, i numeri sono scesi dall’89% al 71% nel 2015.
Ma mentre gli ebrei israeliani e arabi ritengono sempre più che la soluzione dei due Stati non è sia fattibile, il 61% degli ebrei americani ritiene invece che possa essere possibile. I più grandi ottimisti sono gli ebrei americani che si autodefiniscono liberal, il 70% dei quali ha risposto che si possa adottare tale soluzione. I dati sugli ebrei americani sono stati elaborato da uno studio del Pew nel 2013 e confrontati con le attuali risposte degli israeliani.
Riccardo Ghezzi
linformale.eu