Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali»
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Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali».
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Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali»
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Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali»
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Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali».
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Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali».
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Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali».
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Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali».
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Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali».
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Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali».
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Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali».
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Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali».
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Il gruppo terroristico più importante tra quelli basati nel Sinai è Ansar Bayt al-Maqdis – conosciuto anche con il nome Ansar Jerusalem. Ritenuto colpevole di un alto numero di attentati contro le autorità egiziane – bollate come fiancheggiatrici di Israele – e del lancio di razzi contro le città israeliane di confine, il gruppo può contare su un effettivo di circa 800 uomini. La sua azione più eclatante fu quella del 18 agosto 2011, quando un assalto di membri di ABaM a un autobus che trasportava civili causò la morte di otto israeliani e tre membri delle forze di sicurezza egiziane nella città di confine di Eilat.
Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare»sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali».
Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali»
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Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali».
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